mercoledì 8 aprile 2009

Tenta di ucciderli per una sigaretta

Una lite furiosa terminata nel sangue: due romeni sono stati gravemente feriti a colpi di coltello da un pregiudicato, che è stato poi arrestato mentre era nella mensa di Viale K. Intanto cresce la rabbia tra i residenti

Ferrara, 8 aprile 2009 - Una sigaretta e pochi spiccioli. Per questa miseria E.K., kosovaro, ieri mattina in viale Krasnodar ha quasi ammazzato due rumeni a colpi di coltello. Ora entrambi sono in gravissime condizioni al Sant’Anna, in pericolo di vita, il loro aggressore invece è stato arrestato con l’accusa di tentato duplice omicidio.

Da una banale lite, da un regolamento di conti per pochi soldi e per una sigaretta non data. Da qui nasce il sanguinoso parapiglia scoppiato alle 11.30 in viale Krasnodar. Un dramma dell’emarginazione che ha come protagonisti extracomunitari pregiudicati, gente che per campare vive di espedienti. Come E.K., 43 anni del Kosovo, conosciuto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti contro il patrimonio e la persona, o come i rumeni A.O.I., 32 anni, e I.S., 44, di fatto residente nella provincia di Treviso, anche loro con identici precedenti. Tutto avviene all’uscita della galleria del Conad in viale Krasnodar: i tre cominciano a litigare, ad insultarsi, "li sentivo gridare", dirà una donna. L'aggressore non ci pensa un minuto di più, estrae dalla tasca un coltello a serramanico e parte all’attacco. Colpisce entrambi due volte: Sandru alla schiena, Iorel a fianco e spalla. La lama affonda nella carne fino a lambire i polmoni.

L’attacco è concluso, il kosovaro ha battuto le sue prede, ha dimostrato in quella maniera chi è il più forte, chi comanda. Con i vestiti inzuppati di rosso si dirige verso l’associazione Viale K, li getta dentro un sacchetto dell’immondizia, si cambia. Pulisce il coltello con l’acqua e si mette in fila, in silenzio come se niente fosse avvenuto, per ricevere un pasto caldo alla mensa. Tutto questo mentre i due rumeni cercano aiuto, corrono nella vicina assistenza pubblica, cento metri dal luogo dell’accoltellamento. Attraversano la galleria ("grondavano sangue", dirà una signora), poi la strada lasciandosi alle spalle una lunghissima scia rossa. Questo davanti a decine di persone, chi a fare la spesa, chi alla posta.

"E’ arrivato un ragazzo — racconta Oriella Ferri, volontaria del centro di Assistenza — tutto sporco di sangue. Aveva due ferite, diceva che era stato accoltellato da un tizio che dormiva da don Bedin. Pareva una torcia di sangue". Sfinito, crolla a terra, perde conoscenza. Qualche attimo dopo arriva anche l’amico. Pure lui racconta di essere stato ferito dalla stessa persona. Quella che, qualche istante più tardi, viene raggiunta in fila alla mensa dagli uomini dell’Upgsp e della Mobile per essere arrestata.



I SOCCORSI

Oriella Ferri è stata la prima a soccorrere i due rumeni feriti. Volontaria dell’Assistenza pubblica estense, è ancora scossa da quanto visto poco prima. "Ero qui con alcuni colleghi quando è entrato un ragazzo — dice — pareva una torcia di sangue. Parlava poco l’italiano ma diceva di essere stato colpito da un extracomunitario che dormiva da don Bedin. All’improvviso è crollato a terra e ha perso i sensi. Abbiamo tentato di aiutarlo poi è arrivato il 118". Qualche secondo dopo entra il secondo ferito, "pareva meno grave, era stato colpito due volte alla schiena". Anche lui, dice Oriella, "ha parlato dello stesso aggressore».

Intanto cresce la rabbia dei residenti. "Ringraziamo tantissimo l’assessore alla Sicurezza e tutta la giunta comunale — dice sarcastica Susanna Droghetti portavoce del comitato Mille firme —, con le loro belle percentuali di sicurezza questo è il risultato. Qua la gente ha paura, un fatto del genere avvenuto sotto in un supermercato? Inaudito. Aspettiamo ancora le telecamere. Ad aprile 2007 Atti era venuto a fare i rilievi, poi il nulla".


LE INDAGINI

E' rimasto in silenzio, seduto su una sedia della questura. Sguardo perso nel vuoto, quasi senza rendersi conto di cosa avesse combinato. L’accusa contro il kosovaro è devastante: duplice tentato omicidio, reato che potrebbe diventare ancor più grave se la situazione dei rumeni precipitasse ulteriormente. I poliziotti di Upgsp, Squadra mobile e Scientifica, sono arrivati a lui dopo nemmeno un’ora dall’aggressione.

L'aggressore era nella mensa di Viale K, tranquillo. Attendeva il suo turno per ottenere un pasto. Come tutti i giorni per poter vivere. Indosso jeans, maglia grigia e giubbotto scuro. Pulito. La camicia inzuppata di sangue l’aveva già fatta sparire poco prima: l’aveva annodata e gettata in un sacchetto blu dell’immondizia, infine lasciata in un cassonetto. Quando i poliziotti l’hanno fermato aveva ancora in tasca l’arma del delitto, quel coltello a serramanico che si era preoccupato di pulire con cura sotto l’acqua corrente. In questura non ha aperto bocca, non si è giustificato, nemmeno pentito di quanto fatto. Muto. Con quel suo sguardo perso nel vuoto e la mente chissà dove.

di Nicola Bianchi

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europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

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