mercoledì 25 marzo 2009

MESSENGER YAHOO

Viterbo - Carabinieri - Avevano rimosso il dispositivo antitaccheggio Furto al Leclerc, quattro in manette

Quattro giovani rumeni, due uomini e due donne, in trasferta da Terni, sono stati arrestati dai Carabinieri di Viterbo coordinati dal Capitano Marco Ciervo e dal Tenente Giovanni Martufi, con l’accusa di furto aggravato.

I quattro, intorno alle 19 di ieri, all’interno del centro commerciale “Leclerc”, hanno rimosso le tacche del dispositivo antitaccheggio di alcune apparecchiature elettroniche per un valore di circa 500 euro.

Il loro fare sospetto è stato però notato dal personale addetto alla vigilanza che ha allertato il 112.

Immediatamente è giunta sul posto una pattuglia del Nucleo Radiomobile che ne ha bloccati tre mentre si accingevano ad allontanarsi in auto, mentre il quarto è stato fermato qualche minuto più tardi in Montefiascone.

La refurtiva è stata interamente recuperata e restituita.

Un cittadino senegalese è stato invece arrestato per non aver ottemperato all’ordine di espulsione dal territorio italiano. Nei confronti dello straniero inoltre è stato operato il sequestro di 60 paia di occhiali di varie note marche falsificate.

Tragedia sul lavoro a Torino edile di Nardò muore sepolto vivo

NARDO' - Tragedia sul lavoro, ieri a Torino, per un operaio edile di Nardò. Vincenzo Romano, 49 anni, è morto sepolto vivo, travolto dai detriti dello scavo in cui stava lavorando. L’incidente s’è consumato attorno alle 16.30, in corso Unione Sovietica, nel quartiere Mirafiori. Assieme ad altri tre operai, un italiano e due rumeni, il neritino era intento ai lavori per collegare il condominio del civico 493 alla rete fognaria. All’improvviso, la parete della trincea scavata per l’installazione delle tubature è crollata: l’operaio salentino e il collega rumeno sono rimasti sepolti. Quest’ultimo è riuscito a salvarsi, perché si trovava nella parte più esterna del crollo e quindi meno interessata dalla frana. Ma soprattutto perché ha fatto in tempo a liberare i piedi, cosa che non è invece riuscito a fare Vincenzo Romano.
Lo sfortunato operaio aveva infatti i piedi bloccati dai pezzi di tubo caduti nello scavo assieme al terriccio e pare anche ad alcune lamiere. I primi a soccorrerlo, mentre il rumeno messosi in salvo faceva scattare l’allarme e veniva trasportato in ospedale, sono stati gli altri due operai, che solo pochi istanti prima del crollo si erano portati sulla parte alta della trincea.
Con gli attrezzi a portata di mano e anche a mani nude, si sono dati da fare per liberare dalla morsa mortale il compagno, che continuava ad urlare di avere male ai piedi. Poi l’arrivo dei vigili del fuoco, che hanno lottato per due ore per estrarlo dalle macerie. E se la situazione fosse rimasta così, l’operaio si sarebbe salvato. Purtroppo, mentre si continuava a scavare, il secondo crollo, fatale.

Quando i vigili del fuoco lo hanno liberato dai detriti ed affidato ai sanitari del 118, non c’era ormai più niente da fare. Su ordine del magistrato di turno, Sabrina Noce, che ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia, il cantiere è stato sequestrato. Ed un’inchiesta è stata aperta anche dagli ispettori del lavoro.

A Torino dove si era trasferito in cerca di lavoro, Vincenzo lavorava per conto dell’impresa Carpenteria industriale metallica di Chivasso. A Nardò, dove abitava al civico 27 di via Galateo, una traversa di via XX Settembre, lascia la moglie Anna Maria Caraglia, di 52 anni.
TOTI BELLONE

25/3/2009

Prostituzione: Smantellata una banda, arresti in tutto il Nord Italia

Mercoledì 25 marzo 2009 Un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione è stata smantellata dai carabinieri del Comando provinciale di Bergamo, che in queste ore stanno eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare in varie province del Nord Italia a carico di altrettanti cittadini rumeni, albanesi e italiani. Il gruppo criminale era composto da immigrati ed esponenti della malavita locale, che sfruttavano donne provenienti da Paesi dell'Est Europa. L'organizzazione, suddivisa in piccoli gruppi collegati fra loro, si dedicava a incamerare gran parte dei guadagni delle lucciole in collaborazione con altri connazionali residenti in Albania, che si attivavano per l'ingresso in Italia delle ragazze munendole di documenti falsi. Le donne venivano minacciate a tal punto da essere costrette, per paura di ritorsioni e violenze fisiche, a chiedere il permesso anche solo per cambiare posizione di lavoro lungo la strada. Tra i destinatari dei provvedimenti cautelari ci sono anche sette italiani, che rivestivano il ruolo di accompagnatori delle prostitute sul luogo di lavoro. Sono 28 le persone raggiunte da misure restrittive nell’ambito dell’inchiesta “Rosa” condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo, che ha portato all’individuazione di una vasta organizzazione criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione nel Nord Italia. Il gip del tribunale di Bergamo Raffaella Mascarino, su richiesta del pm Carmen Pugliese, ha emesso 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti soggetti appartenenti al sodalizio criminale e altri sette provvedimenti di obbligo di dimora per altrettanti italiani che, seppure in modo marginale, contribuivano all’attività dell’organizzazione. L’indagine ebbe inizio nel mese di novembre del 2007 durante un controllo di routine sulla strada provinciale Villa d’Almè-Dalmine, nel Bergamasco. I militari sono riusciti a risalire, grazie soprattutto alle intercettazioni telefoniche, a una ventina di soggetti albanesi e rumeni che, a piccoli gruppi, gestivano il mercato della prostituzione tra le province di Bergamo, Milano, Torino, Bologna, Cremona e Pavia. Gli sfruttatori facevano arrivare in Italia donne giovani tra i 20 e i 30 anni da Moldavia, Romania, Albania e Ucraina, fornendo loro documenti falsi. Dopodichè le avviavano al marciapiede, controllandole costantemente e costringendole a prostituirsi anche sotto minaccia. Le vittime accertate sono al momento una trentina. Alcune di loro sono state picchiate e tenute segregate in casa per alcuni periodi. Una giovane albanese ha raccontato agli inquirenti di essere stata costretta ad abortire per poter continuare a lavorare. Tra gli arrestati c’è anche un albanese finito sotto inchiesta in patria per omicidio. I sette italiani avevano un ruolo di secondo piano, a loro veniva sostanzialmente chiesto di accompagnare le ragazze e, talvolta, di ospitarle nelle loro abitazioni. Tra loro c’è un pensionato di 70 anni, soprannominato “il vigile”, residente a Dalmine (Bergamo). Al momento sono ancora ricercate sette persone: il blitz dei carabinieri è iniziato nella notte e ha visto impegnati circa 150 militari. Oltre alle 28 persone raggiunte da una misura restrittiva, ce ne sono altre sei indagate a piede libero

Un brindisino uccide un rumeno ed accoltella un altro uomo.

24/03/2009 In un momento in cui alcuni rumeni sono all'attenzione della cronaca nazionale, nei pressi della stazione ferroviaria di Brindisi, in un vecchio stabile abbandonato che una volta era il "dopolavoro" ferroviario, un brindisino ha ucciso un rumeno. Pietro Guarino, classe '49, deve rispondere di omicidio, tentato omicidio e porto di coltelli. L'uomo era già ben noto alle forze di polizia. Dal '90 al 2007 è stato rinchiuso nel carcere di Roma per aver assassinato la sua convivente. Poi, tornato a Brindisi, ha vissuto nella condizione di "senzatetto". In quello che era divenuto il suo dormitorio si verificavano continui dissapori con altri "clochard". Come lo stesso Guarino ha riferito agli agenti della Polfer, la Polizia Ferroviaria, tre persone erano solite frugare tra le sue cose durante la notte. Per questa ragione ieri sera, poco prima delle 23, Pietro Guarino ha ucciso il ragazzo rumeno che non aveva precedenti di polizia, e ferito Mario Tasco, brindisino, con precedenti e reati contro il patrimonio. Ha utilizzato coltelli acquistati in mattinata perchè, stando alla confessione del criminale, la sua volontà era proprio quella di compiere tre delitti. C'era infatti anche un terzo uomo, che però mentre si consumava il delitto, fortunatamente dormiva. Ora sarà la Squadra Mobile ad arricchire l'indagine con ulteriori particolari,Servizio di Francesca Pasimena dal tg del 24/03/09.

europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

EURO

EURO