lunedì 2 marzo 2009

In italia rumeni violentano le ragazzine ,ma italiani che violentano i ragazzini e ragazzine in romania ,che dite?

Febbraio 2009
PREMESSA.Questo è un articolo apparso sulla stampa rumena, qualche anno fa dopo un nostro corso di formazione finanziato dalla Regione Piemonte e tenuto per operatori sociali (assistenti sociali, psicologi, forze dell’ordine, insegnanti) a Brasov. L’articolo NON è a nostro favore, poiché critica le denunce da noi fatte e riporta, ancora una volta, la difesa della propria realtà dove si sottolinea “non esistono casi gravi” come quelli denunciati da noi e da alcuni (coraggiosi) operatori rumeni presenti. Che, cifre e denunce alla mano, mostrarono a tutti come Brasov fosse una delle cittadine più “gettonate” dai turisti sessuali.Noi stessi visitammo alcuni orfanotrofi, dove tutto era perfetto: bimbi puliti e nutriti, ambienti profumati, etc. etc.. Sembrava tutto appena stato ripulito….giusto per mostrare alla delegazione straniera come tutto funzionasse alla perfezione.
Fu solo quando, insieme ad alcuni agenti della polizia locale, decidemmo di uscire dall’itinerario programmato dalle autorità che ci imbattemmo negli orfanotrofi che spesso abbiamo denunciato. E li si ripetè il “solito” copione:
bimbi denutriti, sporchi, venduti a pedofili.
Il tutto fu documentato ampiamente (anche con fotografie, alcune delle quali comparse tempo fa nel blog www.massimilianofrassi.splinder.com )e denunciato alle autorità locali, che il giorno successivo fecero uscire il comunicato stampa che a seguire abbiamo riportato, commettendo un solo errore, quello di non commentarlo prima come avremmo dovuto e permettendo che un gruppo di pedofili italiani, nel proprio sito, lo usassero per diffamarci.
Per completezza di informazione aggiungiamo che di questa storia ne ho parlato ampiamente nel mio libro “L’inferno degli angeli”.
Detto questo l’’articolo rimane come testimonianza di come, il problema innegabile dell’infanzia violata in Romania, abbia da parte delle autorità locali (da sempre) una assurda ed ingiustificabile difesa ad oltranza.Quanto ai pedofili che l’hanno utilizzato, ancora una volta la riprova della loro malafede e delle bugie che producono dal nulla.

Italienii spun ca Brasovul este un oras al turismului sexual • Politia si Directia Judeteana pentru Protectia Drepturilor Copilului considera ca informatiile italienilor sint tendentioase si neadevarate • la Brasov nu s-a semnalat nici un caz de abuz sexual savirsit de un cetatean strain asupra vreunui copil Brasovul este primul oras dupa Bucuresti in care se practica pe scara larga turismul sexual, sustin presedintii unei asociatii de protectie a copiilor din Italia, prezenti in orasul nostru la un seminar pe tema abuzurilor si violentelor indreptate impotriva copiilor. Italienii au intrat intr-o adevarata disputa cu institutiile locale care se ocupa cu protectia copiilor, dupa ce au afirmat ca ar avea informatii conform carora numerosi cetateni straini, unii chiar din tara lor, cumpara cu bani grei sau ademenesc copii din Brasov de care apoi abuzeaza sexual. ”Avem un studiu asupra turismului sexual. Am inceput cu Bucurestiul, unde situatia este inspaimintatoare. Al doilea oras este Brasovul, unde cetatenii straini vin sa caute copii si sa abuzeze de ei. Avem informatii conform carora foarte multi copii cad victime pedofililor italieni, care la Brasov gasesc o piata ieftina de carne vie”, a declarat Massimiliano Frassi, presedintele Asociatiei Prometeo. Italienii au mai spus ca, din informatiile lor, victime ale abuzurilor sexuale savirsite de pedofili straini cad chiar si copii din institutiile de ocrotire. Reprezentantii Directiei Judetene pentru Protectia Drepturilor Copilului considera ca informatiile italianului sint tendentioase si neadevarate. Conducerea DJPDC este surprinsa de afirmatiile facute de reprezentantii Asociatiei Prometeo, deoarece nici Directia si nici Politia nu au astfel de informatii, desi ambele institutii au ”lucratori stradali” care se ocupa si de copiii strazii, cu care mentin o relatie strinsa. Nici unul dintre copiii strazii nu s-a plins reprezentantilor celor doua institutii ca ar fi fost supus vreunui abuz sexual. ”La nivelul tarii, si in special la Brasov, nu putem cataloga acest aspect ca fiind un fenomen. In Brasov nu s-a inregistrat nici macar un caz de acest gen”, ne asigura maiorul Ioan Necsulescu de la IPJ Brasov. Maiorul Necsulescu spune ca nu neaga ca ar putea exista vreun caz de abuz sexual comis de cetateni straini, daca este vorba despre un copil al strazii, dar copiii institutionalizati nu traiesc astfel de drame. ”Eu nu imi amintesc sa se fi plins nici un copil al strazii de acest lucru”, mai spune totusi politistul care se ocupa cu protectia copiilor. Politia si Directia pentru Protectia Drepturilor Copilului vor cere delegatiei italiene sa dezminta oficial afirmatiile facute la Brasov, in cazul in care acestea nu sint sustinute cu dovezi clare, si sa informeze populatia asupra situatiei reale de la Brasov. Italienii veniti la Brasov au vizitat citeva centre de primire minori, leagane si centre de plasament si au fost mirati de conditiile bune in care cresc copiii. ”Ni s-a cerut sa aratam si alte camine sau centre in care nu exista conditii atit de grozave, italienii acuzindu-ne de faptul ca le aratam doar cele mai bune centre. In judetul nostru nu exista insa altele. Majoritatea centrelor pentru minori au fost renovate si asigura conditii deosebite copiilor. In aceste camine au fost investiti multi bani. In cele din urma, italienii au spus ca, in Brasov, copiii institutionalizati traiesc in conditii mai bune decit in Italia”, a adaugat maiorul Necsulescu.

Lettera aperta dalla comunità dei Rumeni in Italia

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Crisi Globale...


Pimp My ProfileA un anno dal suo inizio, la crisi economica sta entrando nella fase più complessa. Negli Stati Uniti come in Europa, la crisi finanziaria si intreccia con l’inflazione e la gelata dei consumi. In questa situazione, imprese, investitori e autorità si domandano quanto profondo e quanto lungo sarà il ciclo negativo. Lo stanno facendo i capi di Stato e di governo nel G8. Lo fanno i ministri economici riuniti a Bruxelles.Questa domanda è naturale per chi deve prendere decisioni in campo economico e finanziario. Eppure, esistono ragioni per ritenere che questa crisi non sia ciclica ma strutturale e che il sistema economico e finanziario non sia destinato a tornare sulle tendenze precedenti, ma stia attraversando una vera metamorfosi. In tutte le grandi crisi, infatti, il sistema economico è uscito trasformato nel profondo, con nuove gerarchie di imprese e mercati e con un diverso modo di operare. Se questo è vero, occorre liberarsi degli abiti mentali del passato e intuire prima possibile le grandi direttrici del cambiamento. Il problema non è resistere alla crisi, ma anticipare il cambiamento.Al momento l’evoluzione dell’economia è ancora confusa e indefinita. Esistono tuttavia indicazioni che il sistema stia effettivamente mutando nella sua struttura. In modo aneddotico, e senza pretese di analisi, cito alcuni elementi di novità.L’inflazione globale rialza la testa in tutte le aree del mondo e la politica monetaria appare sostanzialmente impotente nel frenare i prezzi al consumo. I tassi di interesse, infatti, agiscono innanzitutto sui prezzi degli stock (immobili, azioni, obbligazioni). In questo contesto è ragionevole attrezzarsi a vivere con un’inflazione più elevata, nonostante gli sforzi delle autorità per contenerla.Il sistema finanziario globale sta mutando con la scomparsa di mercati e intermediari, e con un più elevato requisito di capitali. Il prezzo del petrolio e dei carburanti continua ad aumentare e già si parla del greggio a 200-250 dollari al barile, pur in presenza dei primi sintomi di recessione. Il prezzo dei prodotti agricoli, analogamente, cresce senza sosta e rilancia scenari malthusiani impensabili fino a pochi anni fa. In molti Paesi determina un ritorno profittevole all’agricoltura. Il tasso di diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione aumenta esponenzialmente in tutte le regioni del mondo e sfida la capacità di apprendimento.Infine, segnali più deboli, ma egualmente fondamentali. L’industria dell’auto americana è in grave difficoltà, per non aver compreso l’importanza del risparmio energetico e dei cambiamenti climatici nel progettare i propri modelli. E un numero crescente di genitori nelle élite inglesi e americane iscrivono i figli a scuola di mandarino, a Londra, New York o San Francisco.Questi semplici indizi non disegnano il futuro, ma indicano l’avvio di cambiamenti strutturali, molto diversi dal ciclo tradizionale. In queste condizioni, l’economia del dopo-crisi dipenderà dalle decisioni di milioni di soggetti, tra i quali emergerà chi ha visto più lungo. Una crisi, nel senso di cambiamento, non è in sé una tragedia, se il precedente modello di crescita era insostenibile. Sbaglia dunque chi pensa a una catastrofe, come sbaglia, io credo, chi pensa semplicemente in termini di ciclo.Non siamo alla fine del mondo. Quasi certamente siamo alla fine di un mondo.

La comunità romena in Italia

Pimp My

europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

EURO

EURO