sabato 11 aprile 2009

Fast food Ciuleandra

Il nome deriva da una danza popolare. Un fast food per conoscere i prodotti della Romania. In via Celesia a Rivarolo

In via Celesia, una strada che una volta era uno dei cuori pulsanti delle attività commerciali di Rivarolo e dove oggi ci sono purtroppo molti negozi chiusi, c'è chi resiste, chi prova ad aprire un negozio nuovo scommettendo nel rilancio. Ciuleandra, in via Celesia 77-79r, è un fast food speciale.

Ciuleandra vende specialità gastronomiche della Romania con la possibilità di consumare molti piatti tipici rumeni. Si può considerare il primo negozio a Genova di questo tipo.
Ogni giorno c'è un menù nuovo. Un foglio appeso sulla vetrina illustra l'offerta di cucina giornaliera: Ciorba de perisoare (minestra con polpettine di carne e verdure) 6 Eu. Pui rosu cu masline (pollo in salsa rosa con olive) 6 Eu. Mamaliga cu branza si smantana (polenta con formaggio di pecora e panna agra) 6 Eu. Cabanos cu cartofi prajiti si salata (salsicce tipo cabanos fritti con contorno di patate fritte e insalata) 6 Eu. Fasole cu carnati (fagioli stufati con salsicce di maiale affumicate, verdure e aromi) 5,50 Eu.

Questa attività è nata dall'incontro del genovese Paolo Cereseto con la rumena Claudia Moraru; una storia d'amore che ha dato vita al progetto di far conoscere i sapori della Romania. «Dispiace che in Italia ci sia molta ignoranza sulla cultura e le persone di questa nazione; la comunità che vive qui è, a differenza di altre etnie, molto dispersa nel territorio. Sono badanti, infermiere, muratori, operai che vivono separati e senza molti contatti tra di loro. Questo locale li riporta in un certo senso a casa ed è diventato una realtà importante per far conoscere la Romania»: così racconta Paolo accogliendomi alla Ciuleandra. Il nome di questo negozio, ad esempio, deriva da una danza popolare rumena.
È risaputo che si potrebbe raccontare la storia di ogni paese partendo dalla propria cucina, da ciò che un popolo mangia, e alla Ciuleandra in fondo Claudia e Paolo fanno questo: diffondono la cultura rumena con vini, birre, formaggi, salumi, insaccati, spezie, condimenti, dolci. Tutto secondo la tradizione.

La voglia di fare di Claudia e Paolo è tanta, così forniscono i loro prodotti, compresi i piatti cucinati, anche a domicilio. Hanno in programma di aprire anche un ristorante: «Finita la casa che abbiamo preso qui in zona, pensiamo di buttarci nell'avventura di un ristorante. I rumeni verranno sicuramente, ma noi contiamo che arrivino anche gli italiani, e tramite la bontà della cucina imparino a conoscere anche quella gente, che non è quella che descritta dalla cronaca nera dei media».
Dopo l'offerta di una birra timisoreana, ovvero birra della città di Timisoara, e un Tochitura (carne mista stufata con pomodoro, servita con polenta e formaggio) non so aggiungere altro: davvero tutto da assaggiare.

Il terremoto ed i suoi veri sciacalli. Altro che "i Rumeni"!

Qualcuno aveva chiesto di introdurre il reato di sciacalaggio.

Ma il reato c'è già: si chiama compravendita dei voti, appalti truccati, peculato, concussione, mafia, speculazione, mala informazione, spettacolarizzazione del lutto, politizzazione del terremoto, ecc.

Tutti reati veri, a differenza di quelli che erano stati sbandierati contro i 4 cittadini di origine (o nazionalità...non si sà bene) rumena, arrestati, processati ed assolti ieri.

Eh sì.

Perchè in pochi l'hanno detto che i 4 rumeni che erano stati colti (si diceva) in flagrante a compiere atti di scicallaggio, dopo il processo più veloce (e più "politicizzato") della storia italiana, sono stati tutti rilasciati perchè il fatto non sussisteva.

I romeni infatti sono stati dichiarati innocenti, in quanto - di fatto - non avevano rubato niente.

Eppure li abbiamo visti su tutti i TG, Berlusconi li ha definiti pubblicamente "colpevoli" di sciacallaggio, la gente quasi aveva tirato un sospiro di sollievo come se il "problema" degli sciacalli fosse stato in un attimo debellato.

Eppure non è così. Lo sciacallaggio non è debellato, anzi si perpetua quotidianamente e rischia di progredire sempre più.

Nei giorni scorsi abbiamo assistito allo sciacallaggio dei giornalisi, ma forse - seppur scandaloso - questo non era ancora il peggiore.

Abbiamo visto poi lo sciacallaggio dei politici, tutti a sfilare per i paesi terremotati. Certo, qualcuno avrebbe potuto dire in caso di mancata visita, "nessuno si è fatto vedere"....ma il troppo...è troppo davvero. Per fortuna Napolitano ha detto quello che ha detto....

Ma il problema non è finito. Gli sciacalli sono sempre in agguato. Possono presentarsi sotto forma di politici, di imprenditori, anche di persone che pretendono di fare la carità....

Tutti potrebbero rischiare di diventare più o meno volontariamente sciacalli.

Ci sarà la ricostruzione, ora c'è la disperazione ed il dolore. Ci saranno gli appalti, ci sarà la politica, ci saranno le polemiche strumentali....

E su tutto questo si dovrà vigilare affinchè gli sciaccalli, quelli veri, non mettano ci mettano le loro mani....

europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

EURO

EURO