domenica 15 marzo 2009

Caffarella: ecco come mi hanno impedito di visitare i due detenuti rumeni Il grave episodio al Carcere Regina Coeli di Roma

15 marzo 2009 Oggi, 13 marzo 2009, sono stato testimone di un fatto gravissimo: la direzione del Carcere di Regina Coeli di Roma non mi ha permesso di visitare i due detenuti rumeni accusati e involontari protagonisti dello stupro al Parco della Caffarella. Chi ha autorizzato i funzionari del carcere a una così evidente violazione della legge?

L'articolo 67 della legge 354/75 che regolamenta il regime carcerario consente a ogni rappresentante eletto di visitare i detenuti senza alcun preavviso; per questo motivo in mattinata insieme ad alcuni esponenti dell'associazione in difesa dei diritti umani “Everyone”, mi sono recato al Regina Coeli per visitare in veste di europarlamentare Karlo Racz e Alexandru Istoika.

Nonostante la regolare esibizione di tutti i documenti, la direzione ha addotto per quasi due ore tutta una serie di pretesti formali e burocratici (avrebbe per esempio permesso il mio accesso, ma non quello del nostro interprete rumeno) che mi hanno proibito di esercitare le mie prerogative.

Si tratta di una grave violazione delle regole democratiche, che fa parte di un'operazione politica organizzata: pur di sbattere un mostro in prima pagina, si mette alla gogna il primo malcapitato, sull'onda emotiva di un'opinione pubblica sempre più spaventata dai media.

Il caso dei due rumeni peraltro dimostra che tali comportamenti isterici sono dannosi per lo svolgimento delle indagini, distorcendone il regolare funzionamento e impedendo l'individuazione dei reali colpevoli.

In qualità di deputato europeo mi riservo di intraprendere tutte le azioni legali necessarie per accertare le responsabilità dell'episodio e di presentare una formale interrogazione in sede europea.

Giulietto Chiesa
Europarlamentare

PROSTITUZIONE Ragazze sfruttate e minacciate Condannati 2 rumeni per sfruttamento

Massa, 14 marzo 2009 Grazie alla denuncia di una giovane donna rumena costretta a prostituirsi, la squadra mobile di Massa - coordinata dal sostituto procuratore Manotti - ha arrestato due rumeni di 22 e 32 anni. I malviventi sono stati condannati con rito abbreviato per estorsione aggravata e sfruttamento della prostituzione.



I due sono arrivati in tribunale grazie alle indagini condotte dalla squadra mobile e coordinate dal sostituto procuratore presso il tribunale di Massa, Manotti. Le indagini erano partite nel luglio scorso quando, in seguito a controlli effettuati sul lungomare per arginare il fenomeno della prostituzione, era stata identificata una giovane donna rumena che aveva riferito di essere stata avvicinata da due persone dell’est europeo che le avevano fatto intendere che per svolgere la sua attività di prostituta in quel luogo, avrebbe dovuto dare loro una parte dei suoi guadagni minacciandola, in caso contrario, di investirla con l’autovettura.



La donna era arrivata in Italia da poche settimane consapevole di dover svolgere l’attività di meretricio per conto di un cittadino rumeno abitante a Massa, indicato con il nome di 'Drangu', al quale avrebbe dovuto corrispondere, per la protezione, la somma di 50 euro al giorno, mentre a lei sarebbe rimasta la restante somma eventualmente guadagnata. Giunta a Massa, però, la donna si era presto resa conto che ben diversa era la realtà e si era vista costretta a consegnare a 'Drangu' la metà della somma ogni giorno guadagnata ed inoltre avrebbe dovuto pagare 50 euro giornalieri ad un terzo uomo, indicato come il 'padrone' del posto dove lei ogni sera veniva accompagnata per incontrare occasionali clienti.



Ben presto, però, la donna aveva deciso di seguire il suggerimento di alcune 'colleghe' che le avevano detto di non pagare, di abbandonare lo sfruttatore e di seguirle nel loro alloggio. Ma liberarsi da Drangu non era facile: l’uomo era andato a cercarla per chiederle 500 euro e per reiterare la minaccia di investirla con l’auto. Se non altro la donna è stata in grado di fornire alle forze dell’ordine le indicazioni per permettere di identificare 'Drangu' che si è rivelato essere Drangu Costantin Ciprian, cittadino rumeno di anni 22.



La squadra mobile ha, così, organizzato, un servizio di appostamento sul lungomare di Marina per individuare il malvivente; dopo lunghe ore di appostamento un uomo corpulento aveva avvicinato la giovane e, afferrandola per un braccio, la spingeva verso le siepi. Immediato l’intervento del personale della squadra mobile che ha identificato l’uomo: Manica Florin Dorel, rumeno di anni 32 ed ha impedito ulteriori gravi conseguenze.



L’uomo, dopo avere strattonato la donna le aveva detto che 'Drangu' era molto arrabbiato con lei per non aver ricevuto i soldi richiesti. Il processo di primo grado si è concluso in tempi ristretti ed è arrivato ad una condanna significativa con gli imputati ancora detenuti in quanto sottoposti alla misura cautelare emessa nella fase delle indagini preliminari.

europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

EURO

EURO