martedì 31 marzo 2009

Furgone rubato: due rumeni arrestati per ricettazione

Savona. Sono stati arrestati per ricettazione i presunti autori del furto di un furgone avvenuto nel Savonese il 19 marzo scorso. Si tratta di Sau Danut Flavius, 23 anni compiuti oggi, e Neda Sorin, 26 anni, entrambi cittadini rumeni. I due sono stati notati dai poliziotti sull’autostrada A7, mentre transitavano all’altezza dell’area di servizio Campora, così sono stati seguiti.

Durante il pedinamento, gli uomini della squadra mobile hanno avviato accertamenti attraverso la targa del furgone, un Ford Transit, verificando che era stato rubato. Gli agenti hanno atteso l’uscita del mezzo al casello di Genova Pegli e lo hanno bloccato. A bordo la polizia ha rinvenuto cesoie ed altri oggetti da scasso.

Clonavano bancomat, sgominata gang di rumeni Capobanda incastrato dalla polizia nella sua abitazione di Ostia

Sei romeni e un esperto informatico italiano sono stati arrestati dalla Polizia postale di Pescara con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla clonazione di carte di credito e bancomat. I dettagli dell'operazione, denominata 'Topino', sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal dirigente della Poliza postale, Pasquale Sorgona'.
In manette, su disposizione del gip Guido Campli e su richiesta del pm Silvia Santoro, sono finiti il siciliano Antonio Giovanni Sallemi, esperto informatico bloccato a ostia, Petrisor Ciprian Radu, detto 'Sobolanu' (Topino), Gabriel Daniel Radu, Gabriel Ionut Boldea, il capo dell'organizzazione Chrstian Irinel Durla, Emanuel Banila, Ionut Adi Ilina. Le indagini hanno preso il via alla fine del 2007 con l'arresto in flagranza di 'Topino' sorpreso mentre tentava di installare uno skimmer nel supermercato 'Tigre' di via Venezia a Pescara. Dalle intercettazioni telefoniche e' emerso che l'uomo era stato coadiuvato da due complici che si erano posizionati all'esterno del supermercato e che tutta l'attivita' era stata gestita telefonicamente dalla provincia di Brescia. Dalle indagini e' emerso che il gruppo aveva posizionato altri skimmer nel 'Maxi Tigre' di Pescara, nel 'Tigre' di Teramo e nel 'Super Gulliver' di Rapallo. Secondo gli investigatori 'Topino' e Sallemi si sono conosciuti all'interno del carcere di Pescara e da quel momento l'esperto informatico e' stato reclutato dall'organizzazione. Sempre secondo gli inquirenti quando i due sono usciti dal carcere si sono messi alla ricerca di codici di carte di credito. In particolare Sallemi, utilizzando specifici software e grazie alle sue conoscenze tecniche, riceveva dalla Romania, dove si trovava il capo dell'organizzazione, via posta elettronica numerosi codici di carte di credito dai complici. Con questi software poi riusciva a replicare i codici, creando da ogni codice ricevuto mille nuovi codici pronti per essere utilizzati per acquistare via internet materiale tecnologico e poi rivenderlo. Nell'abitazione di Salemi, che e' stato arrestato ad Ostia, sono stati sequestrati oltre 12mila codici di carte di credito. Per gli investigatori l 'organizzazione dall'utilizzo di questi codici avrebbe potuto incassare almeno 20 milioni di euro. Nel corso delle indagini e' emerso anche che il sodalizio stava pianificando l'installazione di uno skimmer ad uno sportello ATM di Bassano del Grappa. A suggerire il colpo ai complici in Romania Gabriel Daniel Boldea. Grazie all'attivita' di indagine anche in quell'occasione i romeni (3) sono stati arrestati subito dopo aver installato lo skimmer e la videocamera per registrare i dati sensibili delle carte. Quattro dei romeni indagati, con il coinvolgimento dell'Interpol, sono stati arrestati in Romania, un altro in Francia, mentre il capo dell'organizzazione si e' costituito domenica al carcere di Chieti.

Presa banda che ha clonato 12mila bancomat. Pronti ad incassare 20mln di euro

PESCARA- 31 marzo 2009
Erano riusciti ad ottenere circa 12.000 codici di altrettante carte di credito di ignari cittadini ed avrebbero potuto incassare una cifra vicino ai 20 milioni di euro, prosciugando migliaia di conti bancari.

Sette persone -di cui sei cittadini rumeni e un italiano- sono state arrestate dalla polizia postale di Pescara e dovranno rispondere davanti all’autorità italiane di associazione per delinquere finalizzata alla clonazione di carte di credito e di Bancomat.
L’indagine è iniziata in 2007 con un furto di un prosciutto all’interno del supermercato in via Venezia a Pescara. In quell’occasione venne arrestato in flagranza di reato Petrisor Ciprian Radu detto “Sobolanu”, cioè “piccolo topo”.
La polizia postale incaricata delle indagini però si è insospettita dallo strano furto ed ha potuto poi appurare che in realtà il romeno si era introdotto all’interno del supermercato per installare un congegno (skimmer) in grado di clonare tutti i codici delle carte di credito che venivano inseriti nel Pos del supermercato.
In pratica i clienti che facevano la spesa e pagavano con carte di credito venivano defraudati dei codici segreti che poi permettevano ai malviventi di svuotare i conti bancari.
Dall’analisi accurata dei tabulati telefonici anche pregressi del ladro si è poi ricostruita la ragnatela di rapporti del romeno arrestato, risalendo agli altri appartenenti alla banda.
Gli inquirenti sono riusciti anche a ricostruire la loro carriera criminale tracciando l’elenco delle altre incursioni con il medesimo fine ai danni di supermercati di Pescara, Teramo e di Rapallo, in provincia di Genova.
“Topino”, arrestato in seguito all’incursione nel supermercato, ha scontato una breve pena detentiva nel carcere di Pescara dove ha conosciuto Giovanni Antonio Sallemi grande esperto informatico «con un’esperienza criminale in materia di carte di credito», dice il comandante della polpost Pasquale Sorgonà.
«Da quel momento i due hanno iniziato a collaborare. Usciti entrambi dal carcere hanno ripreso tranquillamente la loro attività criminale ed attraverso specifici software l’esperto informatico riceveva dalla Romania via posta elettronica numerosi codici di carte di credito dai suoi complici al riparo da ogni intercettazione».
Con questi specifici software l’italiano riusciva a replicare i codici segreti creando da ogni carta di credito clonata circa 1000 nuovi codici pronti per essere utilizzati, sfruttando in qualche modo la logica ed il sistema che le banche utilizzano per emettere sul mercato le carte di credito.
Attraverso un apposito algoritmo Sallemi riusciva ad “indovinare” i numeri delle carte realmente circolanti sul mercato con i codici segreti.
Nella perquisizione domiciliare effettuata a carico di Sallemi, gli inquirenti sono riusciti a scovare ben 12.000 codici di carte di credito che l’abile tecnico non aveva sul suo pc ma stipati in un apparente sicuro spazio web.
Dalle intercettazioni telefoniche poi è emerso che il gruppo stava pianificando un nuovo colpo in Italia, attraverso l’installazione di uno Skimmer all’interno di un Bancomat.
Così gli agenti della polizia postale sono riusciti a seguire le diverse fasi di pianificazione del colpo filmando le scene dell’istallazione del congegno bloccando i malviventi in flagranza di reato.
Le sette persone sono state tratte in arresto in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari, Guido Campli, su richiesta del pubblico ministero, Silvia Santoro.
È stato emesso anche un ordine di cattura europeo e, grazie al coinvolgimento dell’interpol, quattro indagati sono stati arrestati in Romania ed uno in Francia, successivamente estradati in Italia mentre il tecnico informatico di origine siciliana è stato arrestato alcuni giorni fa ad Ostia.
Un solo rumeno è riuscito a sfuggire alla cattura per alcuni giorni ma sentendosi braccato perché ricercato in tutto il territorio europeo si è costituito presso il carcere di Chieti lo scorso 29 marzo.
La notizia è stata divulgata oggi dopo che tutti gli indagati sono finiti agli arresti.

In trappola la gang dei ladri acrobati Presi dopo un furto da 100mila euro

La polizia ha arrestato la gang dei ladri acrobati dopo l'ultima razzia, un furto da cento mila euro in un negozio di ottica a Poggibonsi. I malviventi si arrampicavano con delle corde sul tetto e da lì si calavano all'interno dei negozi. Si trattava di 5 rumeni, tra i 20 e i 33 anni

Siena, 31 marzo 2009 - Una banda di rumeni specializzzata in furti nei negozi e negli appartamenti è stata assicurata alla giustizia dopo l’ultimo colpo messo a segno la notte scorsa in un negozio di ottica al centro commerciale di Poggibonsi. La refurtiva per un valore di centomila euro è stata interamente recuperata. L’operazione porta la firma degli uomini del commisariato valdelsano. In cinque erano arrivati all’esercizio commerciale a bordo di due auto: una Ford Galaxy e una Peugeot.

I malviventi prima di entrare in azione si erano cambiati, indossando, ognuno, una tuta di colore nero. Poi, consapevoli che all’interno del centro commerciale sono in funzione gli allarmi, si erano arrampicati con delle corde fino al tetto e, una volta lì, avevano tagliato il lucernario con le tronchesi, calandosi fino al negozio di ottica, dopo aver sfondato il controsoffitto. Gli allarmi erano scattati e avevano fatto accorrere la vigilanza.

Le guardie giurate avevano fatto più di un controllo, ma le porte erano tutte chiuse. Nessuno poteva immaginare che i ladri si fossero calati dal tetto. La polizia di Poggibonsi che si trovava poco distante per un controllo ha visto uno dei rumeni scendere da un’auto e salire su un’altra. A quel punto, gli agenti insospettiti dagli insoliti movimenti, si sono avvicinati per controllare. Si trattava di Laurentiu Marian Rusu, 29 anni, Liviu Octavian Dumitrescu, 33, Lupu Castel e Nelu Lucian Rusu, entrambi di 20 anni, e Nicolae Catalin di 21.

I cinque sono domiciliati a Roma e sono stati arrestati per furto aggravato. Sul sedile posteriore di una delle auto c’erano alcune macchine fotografiche nuove. I poliziotti hanno aperto i bagagliai e dentro hanno scoperto 1500 paia di occhiali di grandi marche e altre undici macchine fotografiche, per un valore di centomila euro. Prima di scappare i ladri avevano anche ripulito il registratore di cassa dove i proprietari del negozio avevano lasciato 190 euro.

Dagli accertamenti successivi effettuati dagli uomini del commissariato di Poggibonsi è stato possibile ricostruire come i ladri avevano fatto ad entrare. Oltre alla refurtiva, tutta riconsegnata ai legittimi proprietari, sono stati sequestrati anche gli strumenti usati per il colpo: una fune e un paio di tronchesi. Ieri mattina il giudice ha convalidato l’arresto e ha deciso che i cinque rimangano in carcere fino al 10 aprile, giorno del processo. L’udienza è stata rinviata perché l’avvocato ha chiesto un termine a difesa.

Cecilia Marzotti

Bancomat clonato a Rapallo sette truffatori in manette

Attraverso apparecchiature sofisticate riuscivano a clonare carte di credito in Italia e all’ estero e, se non fermati in tempo, avrebbero potuto compiere acquisti fino a venti milioni di euro. I sette componenti della banda - sei romeni e un italiano - sono stati arrestati dalla Polizia Postale di Pescara in collaborazione con l’Interpool e la Polizia criminale rumena. La clonazione delle carte avveniva attraverso uno skimmer, apparecchio installato negli sportelli automatici delle banche, che consentiva di registrare i codici magnetici delle carte di credito. La mente dell’organizzazione era un romeno, il quale aveva come complice principale un italiano esperto di informatica. I due si erano conosciuti nel carcere di Pescara e una volta liberi avevano avviato l’attività criminale con l’ausilio di altri cinque rumeni incaricati di piazzare gli skimmer. La polizia sta proseguendo le indagini per accertare quante truffe sono state compiute e l’ammontare. I congegni erano stati installati a Pescara, Bassano del Grappa (Treviso) e a Rapallo.

europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

EURO

EURO