mercoledì 8 aprile 2009

Provincia, popolazione in crescita: 433mila residenti. Aumentano soprattutto gli stranieri

Prosegue la crescita della popolazione del Parmense, che ha superato quota 433mila residenti e ha fatto registrare l’incremento annuo più alto dell’ultimo mezzo secolo. Continuano a crescere anche gli stranieri (+17,5%), nei quali per la prima volta la componente femminile risulta prevalente. Aumentano le nascite, con un trend positivo che riguarda soprattutto gli stranieri (per i quali si può parlare dell’incremento più elevato dell’ultimo decennio).
Prosegue la crescita del numero delle famiglie e in modo particolare di quelle di piccole dimensioni, che rappresentano ormai oltre il 65% del totale. Queste alcune delle indicazioni emerse dal Rapporto annuale della Provincia sulla popolazione del nostro territorio: cifre aggiornate al primo gennaio 2009, che fotografano il Parmense offrendo numerosi spunti di riflessione.
“L’incremento annuo della popolazione è stato il maggiore dell’ultimo mezzo secolo ed è in gran parte determinato dalla popolazione straniera, che in questi anni si è trasformata: va segnalato che per la prima volta oltre il 50% degli stranieri sono donne, e che tra i paesi di provenienza quelli dell’Est Europa stanno crescendo in modo vertiginoso. L’indice di vecchiaia si sta abbassando, sempre grazie agli stranieri, e 22 nati su 100 sono sempre stranieri: l’anno scorso erano 19. Un altro aspetto da segnalare è quello che riguarda la montagna, che in un anno ha “perso” solo 167 persone: un decremento dello 0,5%, tutto sommato abbastanza contenuto”, ha detto nel corso della presentazione di oggi in Provincia l’assessore alle Politiche sociali Tiziana Mozzoni, sottolineando tra l’altro il rilevante peso della componente migrante in tutte le dinamiche demografiche di questi anni. “La popolazione cresce ormai da 15 anni ininterrottamente. Il flusso delle migrazioni ha cambiato un declino demografico che era già nei numeri”, ha osservato il responsabile dell’Ufficio statistica della Provincia Andrea Gaiani, che ha presentato i numeri nel dettaglio.

La popolazione complessiva
La popolazione della nostra provincia cresce quest’anno ad un ritmo nettamente più alto rispetto ai precedenti, non si verificava un incremento così forte almeno dal 1958 (La prima rilevazione annuale sulla popolazione di cui si hanno i dati): al 1° gennaio 2009 contiamo 433.096 residenti, con un aumento rispetto all’anno scorso di 7.406 unità, +1,7%. La nostra popolazione cresce ininterrottamente da circa 15 anni, e l’incremento è stato particolarmente accelerato nell’ultimo periodo: dal 2000 ad oggi è aumentata di più di 36.000 persone. È forte l’aumento fatto registrare dal comune di Parma (+2,1%), che quest’anno ha avuto una crescita più significativa rispetto agli anni scorsi; tuttavia vi sono comuni che hanno fatto segnare incrementi ancora più elevati: la crescita percentuale maggiore è stata quella di Mezzani (+4,4%), seguito da Fontanellato (+3,8%), Calestano e Noceto (+3,2%). I comuni che diminuiscono oltre il 2% sono Bore (-3,7%) Valmozzola (-2,7%), Monchio e Varsi (-2,1%).

Gli stranieri
Gli stranieri residenti al 1° gennaio 2009 sono 45.994, il 10,6% della popolazione complessiva, con un aumento di +17,5% rispetto all’anno precedente. Per avere un’idea dell’evoluzione di lungo periodo, basti pensare che nel 1995 gli stranieri residenti non raggiungevano le 6.000 unità. I comuni della Montagna presentano gli aumenti percentuali più alti, pur partendo, in alcuni casi, da numeri piuttosto bassi in valore assoluto. Analizzando la percentuale di stranieri rispetto al totale della popolazione, le cifre più alte si rilevano nel capoluogo (11,9%) e nei comuni immediatamente circostanti, con significative propaggini nei comuni collinari a sud: al 1° e al 2° posto troviamo i comuni di Fornovo (15,1%) e Calestano (15,0%). Un cambiamento importante nelle caratteristiche della popolazione straniera è la crescita della presenza femminile: nel 1995 le donne rappresentavano solo il 38% del totale della popolazione, nel 2009 per la prima volta le donne hanno superato gli uomini raggiungendo il 50,5%. Per quanto riguarda le cittadinanze, al primo posto troviamo gli albanesi, seguiti da moldavi e rumeni, che nell’ultimo anno hanno scalzato i marocchini e i tunisini nella graduatoria delle nazionalità più consistenti. Infatti, nell’ultimo anno i moldavi sono cresciuti di oltre il 42% e i rumeni di quasi il 32%. Ormai le persone provenienti dai Paesi dell’Est Europa sono il gruppo più numeroso.

I nati, i giovani, gli anziani e le famiglie
Nell’ultimo anno è proseguita la crescita delle nascite, 90 in più rispetto all’anno precedente. Si conferma quindi un trend positivo che riguarda soprattutto gli stranieri, che hanno intensificato la loro crescita: 162 bambini stranieri in più rispetto al 2008, l’aumento più elevato dell’ultimo decennio. L’indice di vecchiaia è sceso parecchio: dal 210,8 del 1999 al 179,3 del 2009, decremento al quale gli stranieri hanno contribuito in misura fondamentale. I “grandi anziani” (da 75 anni in avanti) continuano ad aumentare, anche se ad un ritmo rallentato rispetto al passato. Il numero delle famiglie prosegue la sua crescita e raggiunge nel 2009 la cifra di 197.016; oltre 32mila le famiglie in più dal 1998. Il maggior aumento tra l’anno 2008 e il 2009 lo si è avuto nelle famiglie a 1 componente e in quelle a 2 componenti, che nel complesso hanno avuto una crescita quasi 3.400 unità. Le famiglie di piccola dimensione (fino a 2 componenti) rappresentano ormai oltre il 65% del totale.

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europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

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