lunedì 20 aprile 2009

Incredibile ma vero. Anche gli italiani emigravano in Romania

Per molti suonerà strano. Eppure è la realtà dei fatti. C’è stato un periodo, non molto lontano, in cui gli italiani emigravano in Romania e, proprio come i rumeni da noi, non avevano una buona nomea nel Paese adagiato sul mar Nero. Una mostra sull’emigrazione, a Parma, spacca a metà il velo dei pregiudizi anti-rumeni che forgia la mentalità della gran parte del popolo italico di oggi. Oltre cento documenti inediti, portati alla luce dall’Archivio di Stato, svelano una realtà fatta di clandestinità, di bambini sfruttati e venduti per mendicare, di pregiudizi degli altri Paesi nei nostri confronti e quant’altro. Un episodio è emblematico. Una lettera inviata in Italia dal console italiano in India, nel 1893, spiega come a Bombay tutti gli sfruttatori della prostituzione venissero considerati erroneamente di origine italica. Tanto che italiano divenne sinonimo di sfruttatore di prostitute. Verso la metà del ’900, invece, fu la Romania il paese che maggiormente poneva veti alla nostra immigrazione. Il capo della polizia, Carmine Senise, negli anni ’40 stigmatizzò in maniera perentoria il comportamento dei connazionali nella nazione rumena. In un suo comunicato scriveva "La legazione in Bucarest segnala che alcuni connazionali, giunti in Romania a titolo temporaneo, non lasciano il Paese alla scadenza del loro permesso di soggiorno provocando inconvenienti con le autorità di polizia romene anche per il contegno non sempre esemplare da loro tenuto e per l’attività non completamente chiara dai predetti svolta". Insomma gli italiani arrivavano in Romania con un semplice visto turistico, ma poi erano soliti trattenersi ben oltre la sua naturale scadenza. Il fenomeno era talmente massiccio che Mussolini fu costretto ad emanare un divieto di espatrio per gli operai specializzati. Potevano partire solo operai semplici, dopo rigide procedure di controllo della documentazione, viste le lamentele che giungevano da altri Paesi. L’Italia non fu immune nemmeno dalla tratta dei bambini. Soprattutto a metà del diciannovesimo secolo, molti baby-mendicanti venivano, di fatto, affittati ad adulti affinchè diventassero garzoni o mendicanti, subendo maltrattamenti e umiliazioni di ogni genere. La maggior parte di loro non fece più ritorno nel suo paese d’origine. Un affresco degno di un’opera di Victor Hugo.

La mostra di Parma rappresenta un tuffo nella storia che sia di insegnamento per le generazioni future, bombardate da immagini, da flussi mediatici che rafforzano i pregiudizi anti-immigrati. Guardare al passato per mantere una coscienza critica verso il presente e non credere a tutto ciò che si vede e si dice sull’"altro", può essere una strada giusta per la crescita e lo sviluppo della società civile.

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europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

EURO

EURO