lunedì 10 settembre 2007

TASSO DI OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE


Secondo i recenti dati diffusi dall'Istat, la media nazionale relativa al tasso di occupazione è pari al 57,5%, ancora lontana dal target del 70% atteso per il 2010. L'occupazione femminile, lo stesso si ferma al 45,3% rispetto all'obiettivo del 60%
Occupazione (prime 4 province)
Reggio Emilia 70,8%
Modena 70%
Bologna 69%
Bolzano 69%
Tasso di occupazione femminile

Occupazione (prime 10 province)
Bologna63,2%
Modena62%
Ravenna62%
Reggio Emilia59,5%

Disoccupazione ai minimi dal '93
Tasso al 6,8%, grazie agli stranieri

Risultato record per la disoccupazione in Italia. Il tasso è sceso nel 2006 al 6,8% dal 7,7% del 2005. Secondo l'Istat si tratta del dato più basso dal 1993, da quando cioè esistono dati confrontabili. La crescita dell'occupazione è dovuta per il 46% all'aumento dell'occupazione a tempo determinato e per il 28% all'occupazione a tempo indeterminato degli stranieri.

Nel quarto trimestre 2006 il numero di occupati è risultato pari a 23.018.000 unità con una crescita su base annua dello 1,5 per cento (+333.000 unità). Un contributo rilevante è stato ancora una volta fornito dalla componente a tempo determinato (+191.000 unità) e dagli stranieri nella componente a tempo inde-terminato (+90.000 unità).

Si è inoltre confermata la tendenza all'aumento dell'occupazione delle persone con almeno 50 anni di età. In confronto al terzo trimestre 2006, l'occupazione nell'insieme del territorio nazionale ha registrato un aumento pari allo 0,2 per cento. Il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni è aumentato di sette decimi di punto rispetto al quarto trimestre 2005, portandosi al 58,5 per cento.

Nel quarto trimestre 2006 il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a 1.709.000 unità, in calo rispetto allo stesso periodo del 2005 (-13,7 per cento, pari a -272.000 unità). Il tasso di disoccupazione si è posizionato al 6,9 per cento (8,0 per cento nel quarto trimestre 2005). Rispetto al terzo trimestre 2006, al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione si è ridotto di due decimi di punto.

Nel quarto trimestre 2006 il numero degli inattivi (15-64 anni) registra un moderato aumento tendenziale (+31.000 unità). Alla significativa discesa nel Nord si è contrapposta la crescita nel Centro e soprattutto nel Mezzogiorno.

La crescita su base annua dell'offerta di lavoro ha sintetizzato un aumento dello 0,2 per cento (+27.000 unità) della componente maschile e dello 0,3 per cento (+34.000 unità) di quella femminile.

Alla positiva dinamica registrata nelle regioni settentrionali (+1,3 per cento, pari a +157.000 unità) e, in misura decisamente inferiore, in quelle centrali (+0,3 per cento, pari a +13.000 unità) si è contrapposta la riduzione del Mezzogiorno (-1,5 per cento, pari a -110.000 unità). In tale area alla nuova diminuzione dell'offerta di lavoro maschile (-1,1 per cento, pari a -53.000 unità) si è associata la significativa contrazione di quella femminile (-2,1 per cento, pari a -56.000 unità).

Con riferimento alla popolazione in età lavorativa (15-64 anni) il tasso di attività nel quarto trimestre 2006 si è posizionato al 62,9 per cento, invariato rispetto a un anno prima. Al marginale arretramento del livello di attività della componente maschile (dal 74,6 per cento del quarto trimestre 2005 al 74,5 per cento) si è associata la stabilità di quello della componente femminile (al 51,2 per cento).

Nessun commento:

europa debole

Andare a fare una vacanza nei paesi in cui si paga in dollari, comprare prodotti cinesi a meno prezzo, pagare la benzina meno.
Io mi chiedo: ma i giornalisti che dicono queste scemenze lo sono o lo fanno? o non si rendono conto di quali idiozie stanno dicendo e confermano quello che penso e sento dire dalla gente, ovvero che sono solo schiavi di chi ha interesse a fargli dire simili balle.
Pagare la benzina meno: roba da morir dal ridere.
Certamente i petrolieri la pagano meno e certamente fanno un mucchio di soldi, visto che noi la paghiamo sempre lo stesso prezzo!
Comprare prodotti cinesi a minor prezzo: certo che se si potessero mangiare i computer o i lettori di DVD sarebbe conveniente. Peccato che la spesa ogni giorno si faccia in Euro e peccato che i beni alimentari e agricoli siano iperprotetti e di concorrenza da area dollaro non se ne parla nemmeno
Andare in vacanza dove si paga in dollari: la soddisfazione del pirla. A parte il fatto che sarebbe bene andare in vacanza in Italia, se fosse economicamente accessibile (ormai siamo più cari - sul serio - della Svizzera), ma che soddisfazione c'e' ad andare in vacanza dove si paga in dollari? E' soddisfazione andare in vacanza perchè si sta bene e si guadagna, non di certo quando tornando si potrebbe aver perso il posto di lavoro.
La realtà è che con l'euro così forte non si vende nulla all'estero e l'unico rimedio per le aziende è chiudere o andare a produrre dove il lavoro si paga in dollari. Oggi paradossalmente conviene aprir fabbriche in America, per non dire ovviamente tutti gli altri paesi dell'estremo oriente legati al dollaro.

La realtà è che gli americani sono furbi e usano la valuta politicamente per i loro interessi di medio e lungo periodo. Noi in Europa non abbiamo un potere politico che possa fare altrettanto e ci siamo affidati ai banchieri, che ovviamente gestiscono la valuta cercando di mantenerla ai valori più alti possibili. In questo modo garantiscono il potere di acquisto di chi i soldi li ha, contribuiscono ad aumentare il differenziale fra chi ha e chi non ha, e fanno sì che gli imprenditori e i loro dipendenti vadano in malora.
Quindi, andiamo in vacanza in area dollaro e, mentre siamo la', cerchiamo di vedere se possiamo aprirci un'attivita' e restarci, perche' qui, di questo passo, ci sara' ben poco da ridere.

EURO

EURO